La protesi totale d’anca (PTA) è un dispositivo sostitutivo dell’anca che trova impiego nei casi di artrosi, osteonecrosi della testa del femore e fratture mediali di collo femore.

E’ costituita da una coppa acetabolare ad avvitamento in titanio, un inserto in polietilene, uno stelo femorale in titanio ed una testina che può essere in ceramica o metallo. Dopo il suo impianto, il dolore inguinale tipico della coxartrosi, tende a scomparire quasi immediatamente.


L’impianto di PTA può avvenire secondo diversi accessi chirurgici: anteriore,anterolaterale, laterale diretto e posterolaterale; la via d’accesso praticata da chi scrive è quella classica posterolaterale.

L’incisione cutanea si estende per circa 10-15 cm a cavallo del grande trocantere e stesso dicasi per le fasce lata e glutea presenti al di sotto. Si procede successivamente al distacco dei muscoli extrarotatori dell’anca, repertandoli con un filo di sutura in modo da poterli reinserire a fine intervento. Si incide la capsula e si pratica la lussazione posteriore della testa del femore.

Relazionatamente a quanto misurato nel preoperatorio sulla radiografia, si procede con l’osteotomia del collo femorale ed all’esposizione dell’acetabolo (ossia la parte articolare del bacino). Si fresa al suo interno fino alla misura desiderata, per poi impiantare, infine, un cotile avvitato in titanio osteointegrante (la fissazione all’osso non necessita l’utilizzo di cemento) su cui si inserisce un inserto in polietilene.

Si passa quindi al femore,all’interno del quale il canale è alesato e scavato fino alla misura desiderata di impianto. Si posiziona dunque lo stelo in titanio osteointegrante (senza cementazione) e si posiziona la testina sul collo, in ceramica o in metallo a seconda dell’età del paziente. Si riduce la lussazione provocata chirurgicamente e si valuta l’articolarità dell’anca protesizzata. Si ricostruisce, se ancora presente, la capsula e si reinseriscono gli extrarotatori tagliati in precedenza. Si risuturano le fasce e, per concludere, la cute.