In caso di multiple mobilizzazioni asettiche di PTG legate ad una scarsa qualità dell’osso su cui è impiantata la protesi, ed in cui è fallito anche il tentativo di impianto di protesi su osso da cadavere, esiste la possibilità di ricorrere al trapianto da cadavere di tutta l’articolazione.
Il primo ed unico (fino ad ora) caso al mondo documentato è stato eseguito dall’equipe del dr. Brocchetta, di cui chi scrive ne fa parte, presso il Policlinico di Monza.
Si è proceduto alla rimozione della protesi mobilizzata in maniera classica, procedendo ad un’ampia resezione dei tessuti molli contigui degenerati ed alla regolarizzazione dei monconi ossei residui. Si è proceduto poi alla regolarizzazione dei monconi da trapiantare, in modo da renderli congruenti con i monconi residui della paziente.
Valutata la congruenza si sono ricavate 2 stecche di perone, utilizzando quello della donatrice, per poter fissare dall’interno del canale midollare il trapianto, sia in femore che in tibia. Eseguita la fissazione e valutata l’articolarità si è concluso con la sutura dell’accesso chirurgico.